Itinerari nei Comuni
di Giarre e Riposto
IL
LITORALE ED I CENTRI ABITATI DI GIARRE E RIPOSTO
Il
litorale ed i centri abitati di Giarre e Riposto
Si giunge a Giarre uscendo dall'Autostrada A18 Messina-Catania
o dalla Statale 114 Orientale Sicula. Dal casello salendo per
l'Etna ad 1.5 km, nella frazione Codavolpe, troviamo l'omonima
Azienda Agrituristica, cosi' come dirigendoci verso Acireale dalla
Statate nella frazione San Leonardello troviamo l'omonima Azienda
Agrituristica. Invece passando per la frazione Macchia si possono
visitare le
1.1 - Colline di Giarre: si giunge nella frazione Miscarello,
posta a circa 500 m. s.l.m. E' un antico borgo rurale, ora quasi
disabitato. Troviamo una Chiesetta ed una Piazza dalla quale si
puo' godere della vista di tutta la costa. Tornando a Macchia
si puo' visitare il
1.2 - Museo degli usi e costumi delle genti dell'Etna: si trova
nei pressi della Piazza, ed e' molto interessante per conoscere
meglio il passato di questi luoghi. Dopo ci si dirige al centro
di Giarre, visitando il
1.3 - Duomo: costruito nell'ottocento, custodisce anche alcuni
dipinti del famoso pittore acese Paolo Vasta. Ammirando i palazzi
del centro storico si possono visitare i tanti negozi, oppure
i laboratori degli artigiani. Da Piazza Duomo inizia il
1.4 - Corso Italia: e' un rettifilo che porta a Riposto, sino
a mare. Costituisce la via principale di collegamento, nonche'
la piu' importante, fra i due paesi. Percorrendolo sin quasi alla
fine si giunge alla Piazza Duomo di Riposto, con la
1.5 - Chiesa di San Pietro e Paolo: e' il Duomo di Riposto, costruito
nel secolo scorso. Il 29 giugno si celebra la Festa di San Pietro,
patrono del comune. In questa occasione il percorso effettuato
dal Simulacro del Santo comprende anche un'uscita in mare nell'area
del porto, essendo San Pietro protettore dei pescatori. All'interno
della Chiesa da segnalare il pulpito, oltre ai dipinti nelle navate.
Sulla stessa Piazza si affacciano alcuni palazzi ottocenteschi
ed il bel Palazzo Municipale. Riprendendo il Corso Italia si visita
la
1.6 - Pescheria: e' una semplice costruzione ottocentesca, recentemente
ristrutturata, presso la quale tutti i giorni si svolge il mercato.
Si trova pesce fresco tutte le mattine, compresa la domenica,
ma anche frutta ed altri prodotti alimentari. Il mercato si svolge
anche all'aperto sul lungomare e nell'attigua Piazza del Commercio.
Al margine nord di questa Piazza sorge la
1.7 - Chiesa Della Madonna della Lettera: il culto messinese della
Madonna della Lettera si celebra ogni anno a Riposto il 15 agosto,
con una solenne cerimonia religiosa che si tiene nella piazza
antistante il Santuario. La chiesa presenta varie attrattive,
emerse con gli scavi del 1979. Sono stati ritrovati un gran numero
di scheletri e soprattutto teschi, perche' sino al 1860 la cripta
funse da pubblico cimitero di Riposto. Pero' il mucchio di teschi
e tibie e' sproporzionato. Il motivo e' forse da ricercare nella
vicinanza del lazzaretto e, principalmente, nel fatto che la chiesa
non e' stata fondata nel 1710, come generalmente si crede, ma
insiste su precedenti costruzioni religiose, probabilmente un
monastero basiliano, che esistette in eta' normanna e spagnola.
Infatti negli scavi effettuati sono stati trovati dei reperti:
monete di eta' normanna, del periodo del re Guglielmo I e Guglielmo
II ed un frammento di epigrafe recante la data 1580. La datazione
1580 e' interessante, perche' dimostra la preesistenza di una
chiesa nel sito dell'attuale Santuario anche nel secolo XVI. Probabilmente
si trattava di un antico edificio sacro, chiamato "L'anticaglia
di San Giovanni". Questi ritrovamenti ci permettono di affermare
che nella cripta della Chiesa sono stati inumati cadaveri gia'
dal periodo normanno, dato che allora si metteva in bocca al defunto
una moneta, usanza derivata dal periodo classico. La fondazione
della chiesa risale al 1710, ed il titolo di Madonna della Sacra
Lettera e' derivato da Messina, luogo d'origine dei commercianti
che ingrandirono il primo nucleo abitato del rione Pagliai. La
chiesa era molto piccola, ed essendo l'unica del paese fu necessario
un ampliamento, compiuto nel 1868, come si legge nell'iscrizione
esistente sull'architrave della porta d'ingresso. All'interno
si custodisce una pregevole pala d'altare raffigurante la Madonna
della Sacra Lettera di autore ignoto del '600 - '700, probabilmente
della scuola del pittore Catalano di Messina. Un altro dipinto
raffigura Sant'Emidio, Vescovo di Ascoli Piceno, eseguito dal
pittore catanese Giuseppe Zacco (1786-1834): esso riveste importanza
storica, perche' ritrae Riposto. L'altra pittura degna di nota,
d'autore ignoto, presenta Sant'Andrea con la croce del martirio.
Altre due opere d'arte sono il pannello del Crocifisso e la statua
in formato ridotto di San Pietro apostolo del 1700; c'e' anche
un piccolo organo del '700, con decorazioni dell'epoca. Seguendo
il lungomare verso sud si passa dal molo principale del
1.8 - Porto: e' in via di completamento il porto turistico (porto
dell'Etna), ma si puo' percorrere a piedi il camminamento situato
sopra la panchina, ammirando l'entroterra con l'Etna sullo sfondo,
ed il litorale, sabbioso verso nord e roccioso verso sud. Dietro
il molo principale del porto, situato presso la foce del torrente
Jungo, troviamo il quartiere "Scariceddo" (piccolo scalo),
uno dei piu' antichi di Riposto. Esso, assieme a quello dei "Pagliai"
(cosi' definito per la semplicita' delle abitazioni), costituivano
i due nuclei originari del borgo marinaro. Dietro il porto troviamo
Via Fuille, dove esisteva la Torre di Lafuille, distrutta all'inizio
del secolo. Fra Largo Pasini e via Gramsci, nel quartiere Scaricello,
troviamo una delle costruzioni signorili piu' antiche di Riposto,
il Palazzo Pasini, costruito nel '700 dall'omonima famiglia di
origine genovese. Attualmente e' in fase di ristrutturazione;
faceva parte di un vasto fondo agricolo, lottizzato nel secolo
successivo. Gli stessi Pasini donarono il magazzino dove sorge
l'attuale Chiesa del Carmine. All'inizio del lungomare, dopo il
porto, si puo' fare una visita al Parco delle Kentie, salendo
per viale Amendola e superando piazza Matteotti. Tornando al lungomare,
dopo una passeggiata di circa 2 chilometri sopra la spiaggia di
ciottoli, siamo alla frazione
1.9 - Torre Archirafi: questo tratto di costa rocciosa e' caratterizzato
da rocce e ciottoli di basalto lavico nero, una vera peculiarita'.
Qui il mare e' abbastanza pescoso, luogo ideale per sub e pescatori:
di notte le barche cercano molluschi con le lampare. Sul litorale
sboccano vari torrenti, che, pur scorrendo solo nei periodi piovosi,
creano aree umide ricche di canneti. Nel centro del borgo marinaro
di Torre Archirafi troviamo Piazza XV Giugno, affacciata sul mare.
Poco vicino, a fianco di un'altra Piazzetta, da notare il
1.10 - Palazzo Natoli: e' uno dei piu' antichi del comune, situato
accanto alla Chiesa della Madonna del Rosario, un tempo Cappella
privata dei Natoli, che, essendo di origini messinesi, vi veneravano
la Madonna della Lettera. Si tratta di una grande costruzione
settecentesca, dotato di una corte interna, caratteristica atipica
per le costruzioni rurali di questo versante dell'Isola. Accanto
al Palazzo esisteva una delle sette torri della Contea di Mascali
(la Torre di Archirafi, da cui il nome della frazione). Oggi il
complesso e' inserito nel centro abitato, ma un tempo era il fulcro
di tutte le attivita' agricole del luogo, in particolare la bachicoltura
e la filatura della seta (nei pressi troviamo via Filandieri).
La collocazione sul mare e' insolita per un borgo rurale, presso
il quale si esercitavano anche attivita' marinare. Dalla strada
si possono ammirare le decorazioni in pietra lavica della facciata,
gli stipiti, il portale ed i balconi. Un terrazzo del palazzo
si protende sulla strada, affacciandosi sul mare. Salendo da Torre
per la strada che costeggia il Torrente Babbo ci si porta sulla
Provinciale Acireale - Riposto; dirigendoci verso Acireale incontriamo
varie
1.11 - Residenze di campagna: si tratta di costruzioni signorili
che, analogamente al Palazzo Natoli, avevano funzioni produttive,
poi venivano utilizzate anche per la villeggiatura estiva. Attualmente
sono residenze private, che nella migliore ipotesi si possono
ammirare dalla strada, ove possibile. Subito sulla destra, dopo
una doppia curva, annunciate da un monumentale pino marittimo,
incontrano le monumentali Case Barbagallo, proprio sulla strada.
Furono costruite a meta' dell'800, ma con soluzioni costruttive
tipiche del 700. Proseguendo, in contrada Olmo, da segnalare le
Ville dei Calanna, costruite fra la fine del '600 e dell'800.
Queste costruzioni non sono visibili dalla strada pubblica, tranne
una, essendo incluse in fondi privati. Proseguendo si possono
ammirare le
1.12 - Falesie di Carrubba e Praiola: questo tratto di costa scosceso
e' piuttosto selvaggio, colonizzato solo dalla macchia mediterranea:
in alcune zone e' accessibile solo dal mare. Da segnalare la suggestiva
discesa a mare che si trova in direzione del centro abitato di
Carrubba, oltre a quella di Praiola. A Carrubba c'e' l'Azienda
Agrituristica Giada, proprio sul mare; proseguendo sulla Provinciale
verso Acireale, immersi fra gli agrumeti si possono ammirare altre
residenze di campagna di notevole pregio costruttivo. Giunti nelle
contrada Femminamorta troviamo le
1.13 - Case Musumeci: si trova subito dopo il centro aziendale
dei vivai Faro, ben visibile perche' interrompe la coltivazione
degli agrumi con le multicolori piante ornamentali. Sulla sinistra,
accostate alla strada e, purtroppo, in stato di abbandono, sorgono
le Case Musumeci, realizzate a meta' del '700, seguendo schemi
piuttosto comuni fra le ville del palermitano. La costruzione
comprende anche un grande palmento, ma si caratterizza principalmente
per lo scalone a tenaglia, che si apre sul cortile d'ingresso.
Di fronte alla costruzione, alla fine di uno stretto sterrato,
troviamo invece le
1.14 - Case Scudero: e' un complesso risalente all'inizio del
'700, anche se nel tempo ha subito varie modifiche. Da notare
i pilastri ottocenteschi del portone d'accesso, in pietra lavica
alternata a pietra bianca e sormontati da pigne; tipicamente settecenteschi
sono i bellissimi portali in pietra lavica. Si accede al piano
superiore da una bella scalinata e dal relativo portale, che conduce
al terrazzo tramite una scala esterna. A sud troviamo la cappella
privata, a nord l'immancabile palmento. Proseguendo ancora verso
Acireale si puo' vedere, anche se da lontano, essendo di proprieta'
privata, la
1.15 - Torre di Puntasecca: si trova anch'essa in contrada Femminamorta,
poco prima del Torrente Mangano, che segna il confine fra Riposto
ed Acireale. Per vederla, anche se da lontano, e' consigliabile
oltrepassare il torrente Mangano (attraversato dalla Provinciale
con una rapida discesa-risalita) ed osservarla dall'altra sponda,
dall'ingresso del campeggio Al Yag. E' una delle torri cinquecentesche
meglio conservate del territorio etneo, anche se probabilmente
non faceva parte del sistema difensivo della Contea di Mascali
essendo stata costruita da un privato. Le dimensioni non sono
rilevanti, ma l'aspetto e' affascinante, anche se viene sminuito
dal grande palazzo ottocentesco che le e' stato addossato. A questo
punto si puo' tornare indietro o proseguire per Acireale visitando
le varie frazioni sul mare (Pozzillo, Stazzo, Santa Tecla, Santa
Maria la Scala, etc...).
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